Il Judo Kuroki vive da sempre la realtà regionale con pieno impegno e pertanto si è formato delle idee precise su quelle che sono le necessità per la ripartenza del judo. Non si tratta di un programma per il prossimo Comitato Regionale, che verrà realizzato da chi sarà eletto, ma di semplici elementi essenziali che, secondo noi, sono necessari per una ripartenza corretta e per una ripresa del judo in regione. I punti di vista sono tanti sul campo e la loro composizione non è semplice, però i segnali in una direzione o nell’altra non sono mai neutrali.

 

Entrando nel merito, ci sono delle questioni che ci stanno molto a cuore:

 

  • In questi ultimi anni è aumentata a dismisura la burocrazia in tutte le gare ed esiste un eccesso di protagonismo degli ufficiali di gara che condizionano tempi e modi di tutte le manifestazioni, mentre il Judo Kuroki ha sempre visto la gara come supporto all’atleta, ai tecnici e ai club. Non riteniamo proficuo continuare a vivere uno sport diventato così burocratico. Crediamo sia necessario sburocratizzare le gare di judo per farle costare di meno e per permettere uno sviluppo anche di gare che non durano tutta la giornata. In questi ultimi anni il numero degli ufficiali di gara è diventato sempre più alto ed è spesso indipendente dal numero degli atleti. Per pareggiare le spese servono molti atleti e quindi tempi di gara lunghi. Noi riteniamo che questa tendenza a livello locale vada invertita e che gli atleti e le società debbano essere messe in grado di fare attività agonistica con pochi soldi e in un tempo corretto di presenza in gara (cfr. https://www.judokuroki.it/2019/02/11/perche/).
  • La digitalizzazione ha reso tutto più lento in gara: a cosa serve essere pieni di computer e schermi se le gare, che già duravano tantissimo, adesso durano ancora di più? Noi siamo dell’idea che l’informatizzazione o serve a diminuire i tempi di gara o deve essere limitata nell’uso delle manifestazioni soprattutto giovanili. Inoltre è necessario che venga padroneggiato il doppio ripescaggio anche a mano, perché se si “pianta il sistema informatico” spesso non si va avanti perché la competenza di definire il doppio recupero a occhio si è diradata.
  • Le squadre regionali devono avere un chiaro programma stabilito a inizio anno o a inizio stagione, condiviso con tutti i club che hanno esigenze diverse. Una programmazione episodica può magari soddisfare gli interessi di alcuni club, ma certamente non incontra l’obiettivo per dare servizio e far crescere tutti i club della regione.
  • I Kata e Master costituiscono un elemento portante dell’attività del Judo Kuroki. Necessitano di supporto e confronto. E’ successo negli ultimi anni che il supporto regionale sia mancato ai due settori, giudicati poco interessanti. Si è impoverito un patrimonio regionale dei due settori, che permangono molto importanti e su cui comunque il Judo Kuroki ha investito molto.
  • La formazione e l’aggiornamento hanno seguito logiche di calendario e non di contenuti e si sono programmate attività spesso disorganiche. Questi due segmenti delle attività sportive necessitano di un lavoro organico sulle competenze judoistiche e solo poi su altre competenze correlate (alimentazione, arbitraggio, video analisi, preparazione fisica, competenza giuridica, gestione amministrativa, ecc.). E’ necessaria una cura particolare per far crescere tecnicamente una regione, che parta dalle esigenze dei club, ma anche dal miglioramento di una tecnica pedagogica capace di far crescere tutto il settore.
  • E’ necessario costruire un calendario coordinato, che non preveda una concentrazione di gare e attività in alcuni periodi e una totale assenza di manifestazioni in altri. Bisogna coordinare i calendari di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia. Bisogna fare in modo che si tenga conto delle esigenze dei club e non di quelle di alcuni tecnici di vertice. E’ necessario raccordarsi con gli enti di promozione sportiva, per un unico calendario che permetta a tutti plurime possibilità agonistiche.
  • Nel 2019 abbiamo avuto la fortuna di organizzare a Tarcento una prova di Criterium in due giorni che ha avuto tempi molto distesi, che forse non piacciono ai tecnici, ma che ha permesso ai giovani atleti di gareggiare in spazi ampi e non costipati. Non siamo d’accordo sul Criterium “monstre” con numeri sempre in aumento e non comprendiamo nel non vedere che questo modello rende molto difficile il passaggio alla classe esordienti, con una grande dispersione di atleti.
  • E’ importante costruire un calendario agonistico “anti dispersione”, che venga condiviso e che permetta a tutti gli atleti di combattere in gare di diverso valore.
  • Noi riteniamo che si debba puntare ad una comunicazione che mira alla valorizzazione dei club e alla diffusione delle notizie al di fuori del nostro mondo. Notizie su campioni sconosciuti in gare esotiche non ci fanno crescere, mentre abbiamo bisogno di una capillare informazione sociale (cfr. Judo e comunicazione, https://www.judokuroki.it/2021/03/22/judo-e-comunicazione/).

 

Diventa però fondamentale che il comitato regionale incentivi l’organizzazione di eventi, grandi o piccoli che siano, promossi da singole società. Soprattutto che coordini e favorisca una rete di eventi che possano interessare tutti.  Solo una rete di interessi comuni può portare ad uno sviluppo comune, fermo restando che le esigenze diverse non possono essere convogliate tutte nella medesima attività e nella medesima idea di sport. La nostra idea di judo in questo momento e prima della ripartenza è questa. Aggiungiamo in nostro Trofeo Tarcento – European Cup Juniores- Eju Training Camp, a cui siamo naturalmente molto legati.